Napoleone by Guido Gerosa

Napoleone by Guido Gerosa

autore:Guido Gerosa [Gerosa, Guido]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852062650
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


XV

L’incoronazione di Napoleone

Non ci sarà pace in Europa negli anni futuri se non sotto un solo capo. Un imperatore che avrà i re per funzionari…

NAPOLEONE

Napoleone era ormai arrivato alle soglie del massimo potere. Ma proprio per questo doveva muoversi e lavorare con abilità. Nella sua folgorante carriera aveva spesso commesso degli errori ed era stato sull’orlo di alcuni abissi dai quali si era prodigiosamente salvato.

Il Brumaio era stato il suo momento più terrificante. Ma quel giorno il fratello Luciano con la sua prontezza di riflessi lo aveva salvato da una clamorosa caduta. Il confine tra il disastro e il trionfo per il generale era sempre stato incerto. Si trattava di ribaltare le situazioni avverse.

In pochi mesi aveva edificato una sorta di autocrazia, una tirannide. Ma come l’avrebbe giustificata negli anni a venire? La costruzione costituzionale era ridotta al minimo e rimaneva soltanto il potere di un uomo, con incerte giustificazioni giuridiche. Era davvero Cesare, Cromwell, il Re Sole? Si sarebbe detto di sì a giudicare dalle terribili punizioni che si abbattevano su coloro che erano soltanto sospettati di attentare al divo.

Il brutale assassinio del duca d’Enghien, fucilato dopo un processo-burla, attestava un solo fatto, con carattere di novità: questa vita era sacra e andava tutelata gelosamente perché rappresentava il centro del nuovo potere. Con il delitto di Vincennes Napoleone notificava il proprio diritto all’inviolabilità della sua persona e alla giustizia-vendetta su tutte le teste coronate e i governi d’Europa. Si erano abituati a non sottovalutarlo e ne presero scrupolosamente nota.

A questo punto il passo ulteriore fu breve. La personalità di Napoleone, verso la quale si sviluppava un culto già smisurato, doveva essere il fulcro di un impero francese che – come una specie di strano mostro a due teste – avrebbe ereditato l’onnipotenza dei Borboni e incarnato tutto ciò che aveva ottenuto come conquiste ed esperienze la Rivoluzione. Afferma lo storico americano dell’Ottocento William M. Sloane: «Bonaparte sapeva benissimo che proprio perché era salito così in alto era adesso obbligato a salire più in alto ancora».

Ma verso le monarchie tradizionali d’Europa risultava una sfida troppo grande il sostituire un cittadino-re, un condottiero-imperatore ai Borboni, la più antica dinastia di diritto divino nel Vecchio continente, quando dalla nobiltà antica persino le auguste case di Hannover, Hohenzollern, Savoia erano percepite come delle parvenues nell’Olimpo della regalità. Anche lo zar aveva titoli molto dubbi e macchiati di sangue, ma la sua legittimità era assicurata perché si confrontava con predecessori di altrettanto dubbia regalità. Per Napoleone invece il confronto poteva rivelarsi insostenibile: prima di lui c’erano stati monarchi a volte oppressivi a volte corrotti, spesso inetti o prevaricatori, ma era sangue blu della più alta concezione. Come poteva lui, piccolo soldato corso, acquistare di colpo tanto prestigio dinastico?

Ma i suoi titoli di sovranità consistevano nel lavoro che aveva fatto. Aveva inciso sulla economia e sulla società di Francia come nessuno dei Capeti che l’avevano preceduto. Sotto la sua egida era stato introdotto il sistema metrico-decimale. E aveva sospinto con la sua inesauribile energia un



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